Solidago

 

Il solidago appartiene alla famiglia delle asteracee ed è originario del Nord-America, Asia ed Europa.

E’ utilizzato per le bordure, nel giardino roccioso e, da qualche anno, anche come fiore reciso grazie ai programmi di miglioramento genetico che hanno consentito la costituzione di nuove varietà molto produttive con ottimo habitus vegetativo facili da programmare e con fiori dalle eccellenti qualità di conservazione.

Luce e temperatura

Impiegando la luce artificiale è possibile programmare la coltivazione durante l’intero anno. Per una crescita ottimale, la pianta richiede sedici ore di luce. Se la lunghezza naturale del giorno è inferiore al valore indicato, si può aggiungere luce mediante l’impiego di lampade da 150 watt per ogni metro quadrato.

L’illuminazione può essere effettuata, ogni mezz'ora, con cicli della durata di sei minuti. Tale tecnica si può adottare finché le piante non hanno raggiunto un’altezza di 30-40 cm. In seguito, lasciando la luce addizionale, le piante differenzieranno i fiori preparandosi alla fioritura.

Durante il periodo di crescita, si consigliano temperature di 14°C di notte e 16°C di giorno, attivando l’impianto di ventilazione quando il livello termico supera i 20°C.

La temperatura minima notturna non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 12°C, mentre la massima non dovrebbe superare i 30°C.

Per una razionale produzione estiva la coltivazione andrebbe ombreggiata con l’impiego di reti nere al 50%.

Il ciclo di coltivazione

Il trapianto si effettua, solitamente, in febbraio. La prima raccolta si programma per aprile-maggio, dopo circa 90 giorni, illuminando fino a 15 giorni prima della data individuata per l’induzione fiorale. La rimonta, per la quale non è necessario illuminazione supplementare, si verifica a fine luglio – inizio agosto; infine, riutilizzando le lampade, si programma la terza fioritura per novembre, in concomitanza con la ricorrenza della festività dei defunti.

Il ciclo colturale, dalla semina alla raccolta, è di circa dodici settimane, quando l’impianto è fitto: sei  per il periodo vegetativo e altrettante per quello riproduttivo. Quest’ultimo può essere più breve se le talee sono sistemate più distanti. Va in ogni modo rilevato che l’andamento climatico, la varietà e il substrato colturale influiscono sulla lunghezza del ciclo di coltivazione.

In serra, ad esempio, se procediamo alla piantagione all’inizio della prima settimana dell’anno, servendoci della luce artificiale nelle  sette settimane successive, intervenendo con la cimatura nel corso della seconda settimana del ciclo otterremo la fioritura alla dodicesima settimana. Partendo con un secondo ciclo, su un’altra superficie, dalla tredicesima settimana e praticando l’illuminazione artificiale per le successive cinque (dalla tredicesima alla diciassettesima), la pianta fiorirà dopo dieci settimane (alla ventiduesima settimana); si può, quindi, continuare così su latri blocchi fino alla fine dell’anno, praticando altri due - tre cicli.

I flussi di fioritura primaverile ed autunnale si protraggono per circa 45 giorni (secondo l’andamento climatico), mentre quello estivo è molto concentrato e si completa in circa 20 giorni.

Nelle produzioni di pieno campo si hanno solo due fioriture: la prima in estate (giugno) ed una seconda (rimonta) in autunno (settembre-ottobre).

Dividendo il campo in blocchi e procedendo alla piantagione ed all’operazione di cimatura in tempi diversi, è possibile programmare la produzione nell’arco dell’intero anno.

La coltivazione

Il Solidago richiede un terreno ben drenato perciò si pratica una lavorazione profonda (40-50 cm). Per evitare ristagni idrici, dannosi alla specie, si preparano prode leggermente rialzate.

Le talee radicate, provenienti principalmente dall’Olanda in cassette da 100 piantine, vanno trattate con estrema cura evitando di farle subire sbalzi termici. Prima di eseguire la piantagione, vanno sistemate in un luogo fresco ed all’ombra e trapiantate al più presto, preferibilmente nelle ore pomeridiane.

Per consentire un buon contatto con il substrato e facilitare l’attecchimento delle talee, prima della messa a dimora si praticano delle piccole aperture  sulle file.

La profondità di trapianto varia in relazione alla lunghezza degli steli; nell’effettuare questa operazione bisogna porre attenzione a non spingere lo stelo nel terreno per evitare di danneggiare le radici.

La densità di piantagione è funzione della dimensione delle piantine variando da 16/24 a 46/60 piante per metro quadrato.

Per sostenere gli steli si impiegano reti a maglie larghe 17 x 17 cm (reti a tre luci) in cui si sistemano le piantine in numero di una per luce. Successivamente vengono sistemate altre due reti, necessarie per mantenere in posizione eretta gli steli fiorali.

L’eliminazione delle erbe infestanti viene solitamente pratica meccanicamente oppure manualmente (scerbatura).

Concimazione

Prima di procedere alla piantagione è bene eseguire l’analisi del terreno. Nella tabella seguente sono riportate le quantità ideali dei vari elementi nutritivi che si dovrebbero ritrovare nel terreno.

 

Quantità ideali dei principali elementi nutritivi richiesti da Solidago

Elementi

Mmol/l

Mg/l

NH4

0,1

1,8

K+

1,5

58,4

Na+

< 1,0

23,0

Ca2+

2,0

80,0

Mg2+

1,1

27,0

NO3-

4,0

248,0

H2PO4

0,2

19,4

Cl-

< 1,0

35,5

SO42-

1,5

141

 

 

Il valore ottimale di pH è 6,5, mentre la conducibilità elettrica del terreno deve essere di 1.000 mS/cm.

Si pratica la somministrazione di sostanza organica…tra i 3 ed i 5 q/1000m2.e si interviene con concimi minerali in fertirrigazione quando la pianta ha attecchito (circa 10 giorni dopo il trapianto). Il solidago non presenta particolari esigenze: nella prima fase si dà la preferenza a concimi ad lato titolo in azoto30-10-10+2.(si praticano 2 interventi con dose di 5 kg/1000m2), intervallando con un 10-30-10+2, per poi passare ad un concime equilibrato 20-20-20 fino all’induzione fiorale, per concludere con un 10-20-30+2 fino alla fioritura. Da ricordare che se non è stata effettuata la concimazione di fondo, il primo intervento è necessario realizzarlo con un concime ad alto contenuto di fosforo e provvedere a somministrazione di concimi fogliari a base di calcio e magnesio durante la coltivazione, fino all’induzione fiorale.

Ingiallimenti fogliari possono essere dovuti a Carenze di Magnesio: tipici, con ingiallimenti delle foglie basali e progressivamente verso le foglie superiori, con il cambiamento di colore che comincia dalle cellule internervali e che possono trasformarsi in piccole necrosi. Sull’intera coltivazione i sintomi appaiono a macchie irregolari, dove la disponibilità nel terreno è minore per effetto di carenza o per effetto di presenza eccessiva di Ca.  Quest’ultimo caso, infatti, può presentarsi quando è stato somministrata una quantità eccessiva di Calcio (gesso agricolo, calce spenta, nitrato di calcio, ecc) in presenza di un pH elevato del suolo o dell’acqua d’irrigazione (>8): il calcio prende il posto del magnesio nel terreno, rendendolo indisponibile.

Talvolta l’ingiallimento fogliare è verificabile in inverno per effetto della bassa temperatura del suoloche blocca l’assorbimento dei microelementi. In entrambi i casi esposti precedentemente, la soluzione è identificabile nel tenere sotto controllo il pH al di sotto di 6,8.

Il più delle volte il danno si presenta dal lato della pianta sottoposta a luce diretta: ciò significa maggiore radiazione, maggiori problemi. Se ne deduce che vi è una connessione tra Zn e Mn: quindi è bene mantenere un buon livello di Mn e trattare per via fogliare, con microelementi contenenti Zn: 25 cc/m3  di prodotto contenente 1,8-2% di Zn; applicarlo ad intervalli regolari di 10 giorni a partire dal raggiungimento dei primi 20 cm di altezza fino a fioritura; dal momento dell’interruzione di luce supplementare notturna, ogni 2 settimane è corretto somministrare microelementi in dosi massicce (2l/1000 m2)

 

Irrigazione

E’ importante distribuire frequentemente l’acqua, fin dopo la piantagione per favorire l’attecchimento bagnando uniformemente i primi cinque centimetri di terreno. Il solidago presenta l’apparato radicale poco approfondito perciò è necessario intervenire con modesti volumi e con maggiore frequenza per garantire il costante umettamento dello strato superficiale del suolo, almeno fino a quando la pianta ha raggiunto le dimensioni di 30 cm.

In seguito è importante evitare eccessi idrici che comportano un eccessivo rigoglio vegetativo con germogli che superano in altezza il fiore centrale. Eccesso idrico in questa fase potrebbe generare l’aborto dell’apice fiorale centrale e lo sviluppo dei getti laterali o, addirittura nei casi gravi, un ritorno vegetativo della pianta.

 

Espianto e ritrapianto

Quando le piante diventano vecchie, esse possono produrre un numero maggiore di steli per pianta di qualità inferiore. Una densità elevata di steli aumenta l’umidità relativa nella coltivazione è può ostacolare la penetrazione degli antiparassitari che vengono distribuiti.   

In generale, è identificabile in 6-7 raccolti il tempo massimo prima di espiantare e ripiantare, cercando di piantare nuovamente le piante ad una densità tale da ottenere circa 60 steli/m2.

 

 

Lunghezza del giorno

Con l’estensione della durata del giorno attraverso l’illuminazione artificiale, è possibile ottenere una produzione per tutto l’anno.

La durata del giorno nella fase vegetativa deve essere minimo di 16 ore/die: 15 Watts/m2 è sufficiente, data ciclicamente con periodi di 6 minuti di luce ogni 30 minuti di buio. La somministrazione di luce supplementare deve avvenire fino al raggiungimento di un’altezza pari ai 40 cm: da questo momento in poi, ha inizio la fase generativa, con l’induzione fiorale e la formazione dell’infiorescenza. Nel periodo di giorno lungo, bisogna oscurare per un periodo minimodi 12 ore.

 

 

La cimatura

Su solidago si può praticare la cimatura che va eseguita il più rapidamente possibile e generalmente tre settimane dopo la piantagione. Il momento ideale è quando le piante cominciano ad allungarsi. In questo momento l’intervento di cimatura, che va praticato lasciando 4-5 foglie, consente una crescita uniforme di tutte le piante. Se non si pratica la cimatura, la pianta fiorisce più precocemente consentendo un maggior numero di fioriture nell’anno. In condizioni climatiche favorevoli il ciclo colturale termina in 65-75 giorni, mentre può prolungarsi fino a 85-90 giorni nel caso di piantagione invernali.

La difesa

I principali parassiti fungini sono la ruggine, la muffa grigia e l’oidio; tra quelli animali si ricordano la minatrice fogliare, la mosca bianca, i tripidi, il ragnetto rosso e la bega.

La raccolta

La raccolta si esegue quando il 25% dei fiori è aperto (è evidente la “stella”). Il periodo che intercorre tra il trapianto e la raccolta è approssimativamente di 12 settimane ad una temperatura ottimale di 16-18°C, in caso di cimatura, qualche settimana in meno nel caso di coltivazione senza cimatura. Tale periodo è però indicativo, dipendendo fortemente dalla varietà, dall’epoca di trapianto e dalle condizioni ambientali. Il tempo di fioritura utile per la raccolta può essere conteggiato in sette giorni.

Dopo la raccolta, tutte le piante devono essere pulite e tagliate radenti giusto poco sopra il livello del suolo effettuando questo taglio nel minor tempo possibile su tutta la coltivazione, per dare l’opporutnità di una crescita uniforme.

Generalmente, la produzione si aggira intorno ai 50-65 steli/m2 per ciascun flusso fi fioritura.

 

Effettuata la raccolta la seconda fioritura si otterrà, come ricordato, dopo circa dieci settimane, aggiungendo luce artificiale nel corso delle prime cinque settimane se quella naturale non è sufficiente.

Gli steli fioriti dopo la raccolta vanno selezionati e posti in una soluzione contenente un battericida per almeno 4 ore, tale intervento consentirà di allungare la vita degli steli. Successivamente vanno posti in frigorifero a 4 °C (i fiori si aprono con grande rapidità) prima di essere inviati sui mercati.

Gli steli sono selezionati in base alla lunghezza dello stelo ed alla sua robustezza. Nella categoria extra rientrano gli steli sufficientemente robusti e di lunghezza non inferiore a 85 cm; nella prima categoria sono classificati gli steli di lunghezza pari a 75 cm e quelli meno robusti che sarebbero rientrati nell’extra. Nella seconda categoria, infine, sono inseriti gli steli da 60 cm e quelli più piccoli utilizzati per richieste specifiche, come la preparazione delle “coppette” da centrotavola.

Le confezioni variano da 20 a 25 steli secondo la categoria di appartenenza degli steli. Il numero inferiore è quello rappresentato da confezioni di steli extra.

Ogni pianta produce, nella prima fioritura uno stelo; successivamente (seconda e terza rimonta) si ottengono 3-4 steli/pianta. Gli steli provenienti dalla prima fioritura sono per il 70-80% di categoria extra. Nelle fioriture successive la percentuale di extra scende al 30%, un 50% è rappresentato dalla I^ categoria ed il restante 20% rientra nella II^ categoria.

 

DIFESA

Oidio

Una polvere Bianca appare sulla pagina  superiore delle foglie:per prevenire si può utilizzare  zolfo.

 

Ruggine

Essa si manifesta con pustole polverulente di colore rossastro o bruno, prevalentemente localizzate sulla pagina inferiore delle foglie mentre, in corrispondenza, si formano sulla pagina superiore delle foglie delle macchie giallastre rotondeggianti. La lotta deve avvenire alla prima comparsa dei sintomi. 

 

Peronospora

Sulla pagina inferiore delle foglie si sviluppa una muffa biancastra, in corrispondenza della quale si sviluppa una maculatura giallastra o brunastra sulla pagina superiore della foglia, talvolta di aspetto oleoso. Le lamine si accartocciano, disseccano e cadono prematuramente. Tale attacco fungino può essere prevenuto mantenendo una umidità relativa dell’aria al di sotto del 65%,una buona illuminazione, una densità d’impianto non troppo fitta ed evitando di bagnare le foglie durante le irrigazioni.

 

Minatrice

La prevenzione può avvenire con l’utilizzo di piretroidi di sintesi ad intervallo di 5 giorni; le larve possono essere combattute con Ciromazina, Pyrazofos, Metomyl.

 

Mosca Bianca

Trattamenti con prodotti specifici,  ogni 10 14 giorni, ruotando al massimo l’utilizzo dei singoli principi attivi.

 

Tripidi

I tripidi possono causare colorazione marrone sui fiori, totale o a punti in vertù dell’entità dell’attacco.

 

Acari

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