GAROFANO

(Dianthus caryophyllus)

 

 

Il Garofano appartiene alla famiglia delle Caryophyllacee, genere Dianthus. Molte sono le specie appartenenti al genere Dianthus, non meno di 250-300, diffuse nell'Europa centro meridionale, nell'Africa del nord, in Asia. Attualmente le specie in commercio derivano dal Dianthus caryophyllus, spontaneo nella regione mediterranea.

Botanicamente il garofano è un suffrutice con rami articolati, nodosi, semiprostrati. Foglie sessili, opposte, lineari, appuntite, rigide, canalicolate, di colore verde glauco, rivestite di pruina cerosa. I fiori sono terminali, con calice gamosepalo, verde, coriaceo, persistente, lungo, con cinque divisioni e recante alla base alcune  scaglie che formano il calicetto. Il frutto è una capsula che può contenere da pochi fino a 60-90 semi neri o marroni di forma irregolare, dal diamentro di 2-3 mm. Il numero dei cromosomi è 2n=30, 60, 90.

 

Dopo la rosa  ed il crisantemo, il garofano è il terzo fiore più popolare al mondo. Ci sono differenti tipi di garofano: standard, miniature, Gipsy e vengono usati per le loro caratteristiche peculiari, quali versatilità nell'utilizzo, resistenza in vaso, grandissima varietà di colori. Dai primi anni '80 la produzione di garofani si è spostata dalle zone del diretto consumo, quali Stati Uniti, Germania e Giappone, alle zone dove i fiori possono essere prodotti a costi più bassi (manodopera). Attualmente le maggiori aree di produzione risultano essere la Columbia, Israele, il Kenya e la Spagna. I fiori poi sono confezionati e spediti nelle aree di consumo.

 

Tecnica Colturale:

Prima di piantare, bisogna lavorare il terreno per arieggiarlo e renderlo soffice e con un buon rapporto spazi vuoti/micelle; sterilizzarlo con vapore o con agenti chimici (tipo bromuro di metile, Dazomet o altri) per limitare al massimo la diffusione degli attacchi parassitari. Il suolo vergine può essere esente da malattie, ma quando viene riutilizzato, il suolo può contenere numerosi patogeni. In particolar modo il Fusarium è abbastanza resistente e se ne riduce la diffusione con le disinfezioni periodiche. Verificare il  completo allontanamento dei prodotti disinfettanti attraverso abbondanti irrigazioni.

Effettuare una concimazione di fondo dopo aver rilevato le condizioni esistenti. Le condizioni ideali sono:

         optimum    Range       

EC      1,0 mS/cm a 25 C       0,8-1,6 mS/cm a 25 C

pH       6,0       5,5-6,5

NH4      < 0,2 mmol/l   0,1-0,5 mmol/l           

K         2,1 mmol/l       2,0-4,0 mmol/l           

Na       1,8 mmol/l       1,0-3,5 mmol/l           

Ca       2,0 mmol/l       1,7-2,8 mmol/l           

NO3      4,3 mmol/l       3,3-6,0 mmol/l           

Cl        1,0 mmol/l       0,5-3,5 mmol/l           

SO4       1,8 mmol/l       1,0-3,5 mmol/l           

Se il livello della EC è maggiore del valore max del range, effettuare una nuova irrigazione. 

Il trapianto viene effettuato solo con materiale sano, proveniente da coltivazioni di piante madri virus-esenti. E' quindi importante il grado di fiducia che si nutre nei confronti del fornitore. Al momento del trapianto, è bene disporre la base della pianta (la zona del colletto) ad un livello superiore del terreno per evitare la facilitazione della veicolazione degli attiacchi fungini.

La densità di trapianto è, normalmente nella nostra area in colture protette, di 21 piante/m2. Esse vengono disposte su porche baulate di circa 50 cm di larghezza con l'ausilio di tutori a rete con tre luci di 15 cm x 17 cm.

Il garofano cresce bene in ambiente con temperature iniziali di 16 C al terreno e 18-20 C nella serra. Alte temperature, soprattutto in combinazione con scarsa intensità luminosa, hanno effetto sulla coltivazione con una inferiore qualità degli steli. E' bene mantenere una temperatura in serra comunque inferiore ai 25 C e controllare l'umidità relativa (optimum tra il 65% ed il 90%) favorendo la circolazione dell'aria, disponendo reti ombreggianti o con cooling system. Se l'umidità è maggiore, l'attività della pianta si riduce e può diventare maggiormente suscettibile agli attacchi. Se vi è presenza di condensa, c'è un alto rischio di un attacco fungino, come Alternaria o Botrytis. Un'elevata intensità luminosa ed un basso livello di umidità possono essere realmente dannosi per una coltivazione all'inizio della produzione, causando la bruciatura delle foglie (ad iniziare dalle punte) e favorire l'attacco da parte di acari. Nell'areale mediterraneo, il periodo ottimale di trapianto va dalla metà di maggio alla metà di giugno, in funzione della programmazione della produzione in autunno/inverno. La coltivazione può essere annuale, biennale o dalla durata di 18 mesi. Attualmente, la più in voga risulta essere la coltivazione biennale.

Dalle due settimane alle quattro settimane dal trapianto, si effettua la prima cimatura, lasciando dalle tre alle quattro paia di foglie. Di base, ogni ascella fogliare dovrebbe dare un getto. Se si effettua una cimatura "alta", la qualità degli steli e la velocità di accrescimento si può ridurre incisivamente. Se si effettua una cimatura "bassa", la produzione sarà insufficiente. Per effettuare una scalarità di produzione, si può effettuare una seconda cimatura o una "mezza cimatura". Questa viene realizzata dopo circa 4 settimane dalla prima cimatura, con un intervento al 50% sui nuovi getti.

L'induzione a fiore avviene quando la pianta ha sviluppato pienamente sette paia di foglie e quando la lunghezza del giorno è almeno di 14 ore.

Il garofano standard, coltivato per la produzione del fiore singolo, deve essere "sbocciolato", sarebbe a dire pulito di tutti i getti fiorali laterali, favorendo ed esaltando la dominanza del fiore apicale. I fiori secondari devono essere allontanati prima che diventino troppo grandi (perchè possono influenzare la dimensione del fiore apicale) e comunque sia non bisogna mai aspettare la loro apertura. Il garofano spray (o miniature), deve essere invece trattato al contrario: bisogna recidere il fiore apicale proprio per eliminare la dominanza apicale, non appena il colore dei petali risulta evidente.

La raccolta del fiore deve avvenire in un corretto stadio, per permettere una lunga resistenza in vaso. Con gli standard, l'epoca migliore di raccolta coincide con l'apertura del primo giro di petali esterni si è aperto ed il resto è ancora a bocciuolo: tale fase viene definita " a mezzo fiore aperto". Ritardare la raccolta significa avere effetti negativi sulle raccolte successive.

 

Fitopatologia

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