ANEMONE

Introduzione

Esistono più di 100 specie diverse rappresentate con questa denominazione. Ma vi sono 2 distinti gruppi di anemone: a radice fibrosa con fioritura in tarda estate ed in autunno, a cui appartengono A. x hybrida, A. tomentosa e A. vitifolia; a radice tuberosa con fioritura dalla primavera fino ad inizio estate e comprende A. blanda, A. canadiensis, A. sylvestris, A. coronaria, A. pavonina.

Anemone coronaria, anche detto Poppy Anemone, è una coltivazione in pieno campo per la stagione fredda e per la raccolta in primavera, o allevato in autunno, inverno e primavera in serra per fioritura invernale.

L’Anemone giapponese, A. x hybrida, è un Anemone erbaceo perenne che produce steli lunghi con fiori delicati in settembre ed ottobre.

Produzione in pien’aria.

L’anemone coronaria può partire da seme direttamente in campo o con piante allevate in vivaio e poi trapiantate in pieno campo. Normalmente, però, si coltivano tuberi già pronti ottenuti da piante da seme in quanto essi necessitano minor intervallo di tempo tra il trapianto e la raccolta del fiore reciso. Per effettuare il trapianto del tubero è necessario immergerli in acqua per 12-48 ore prima di piantare. La dimensione migliore del tubero è di 4-5 cm di circonferenza in caso vi possa essere riconosciuta questa calibratura; in caso contrario, è bene utilizzare tuberi almeno di 1 anno di età.

E’ una coltivazione da pieno sole; predilige terreni sciolti e ben drenati con un pH compreso tra il 6 e il 7. La disposizione avviene con una distanza tra le fila di circa 25-30 cm, disponendo i tuberi ad una profondità di 2,5 cm e distanti tra loro 15 cm l’un dall’altro.

Normalmente, non c’è necessità di rete per il tutoraggio degli steli per Anemone coronaria, mentre per Anemone x hybrida che cresce leggermente più alta, può essere utile la disposizione di un filo di rete. Nel periodo del trapianto e della successiva crescita, mantenere il terreno ben umido. L’epoca di trapianto è ottimale in tarda estate-inizio autunno per il clima mediterraneo; più è ritardata, minore sarà il numero degli steli prodotti per l’allungamento del periodo di formazione della pianta, con qualità inferiore per scarsità di luce.

La vernalizzazione del tubero, pratica abbastanza diffusa, tende ad accelerare la fase vegetativa ed anticipare la fase riproduttiva della pianta, anticipando così l’epoca di fioritura. Essa avviene con l’immersione dei tuberi in acqua per 48 ore e con la conservazione successiva a 1°C per alcune settimane prima del trapianto (6 settimane in media alla temperatura di 1-2°C). Una vernalizzazione naturale piantando in autunno, in aree con inverni miti. Le alte temperature inducono dormienza.

Sembra che la luce fotoperiodica influisca la fioritura: giornate corte (SD) accelerano la fioritura mentre giorni lunghi (LD) influiscono sulla riduzione – interruzione della fioritura. Illuminazione a giorno corto naturale è quindi l’epoca normale di fioritura. In primavera ed in estate è utile disporre una rete ombreggiante al 60-70% per prolungare l’epoca di fioritura; disponendola in inverno, allunga gli steli di circa il 20%; nessuna influenza invece si ha sul numero di steli prodotti.

La produzione di steli decresce significativamente in virtù dell’invecchiamento del tubero, così come la lunghezza degli steli. La sopravvivenza dei tuberi in pieno campo può decrescere dal 90% fino al 20% in tre anni.

Gli Anemoni da fiore reciso partiti da giovani piantine provenienti da semina in vivaio spesso risultano in condizioni migliori rispetto a quelli partiti da tuberi, anche se essi sono stati immersi in acqua per 12 o 48 ore prima del trapianto, anche se non vi è effetto certificato sulla produzione qualitativa e quantitativa.

Suolo

La risposta migliore si ottiene con suolo ad alta fertilità, molto ricco di sostanza organica e con eccellente drenaggio.

Luce

Una rete ombreggiante è opportuna per proteggere la coltivazione nei momenti più caldi e più assolati della giornata.

Irrigazione

E’ importante disporre di un impianto d’irrigazione capace di mantenere costantemente umido il terreno in maniera tale da garantire una uniformità di crescita. E’ importante intervenire ogni qualvolta vi è necessità e, soprattutto, quando si raggiungono soglie di criticità nei periodi meteorologicamente secchi tali da bloccare la vegetazione della pianta e compromettere la qualità e la sanità della coltivazione: stress idrici possono essere causa di crescita non uniforme, di blocco della vegetazione, di sviluppo di crittogame, di facilitazione di attacchi ed, in estremi casi, della morte della stessa per disidratazione. L’irrigazione a goccia che favorisce l’umidificazione dell’acqua nella zona delle radici interessate senza bagnare le foglie e senza ostacolo per le operazioni colturali, è il miglior sistema per favorire le condizioni sopra citate. Sarebbe opportuno controllare il livello di umidità del terreno con un sensore o un tensiometro per mantenere costante l’umidità del terreno.

Nutrizione

La fertirrigazione è il sistema migliore per somministrare gli elementi nutritivi: con 100-200 ppm di N ed equilibrando con un ternario N:P:K in rapporto di 1:0,5:1; garantendo il pH della soluzione a 6 ed una EC di 2 mS/cm.

Cultivar da pieno campo

Appartenenti all’Anemone coronaria, le cultivars sono:

ibridi “De Caen”, a corolla singola e con colori rosa, rosso, blu e bianco;

ibridi “St. Brigid”, a corolla semi doppia e con colori rosa, rosso, blu e bianco;

ibridi “St. Prian” a corolla semi doppia con rosa, rosso, blu e bianco.

Appartenente all’Anemone x hybrida (Japanese Anemone), le cultivars sono:

“Alba”: a corolla singola di colore bianco del diametro di circa 8 cm, la pianta si presenta alta;

“Alice”: a corolla semi doppia, rosa pallido, con pianta abbastanza alta;

“Elegantissima”: corolla doppia e pianta molto vigorosa;

“Whirlwind”, corolla semi doppia della dimensione di circa 10 cm di diametro, di un colore bianco puro.

Produzione in coltura protetta

L’Anemone coronaria (poppy anemone) può essere seminato in cassettino senza copertura e con una temperatura compresa tra i 13°C ed i 18,5°C per garantire una germinazione entro i 14 giorni. Talvolta però la coltivazione prende avvio con i tuberi piantati ad una profondità di 1cm circa. La messa a dimora dei tuberi deve avvenire alla fine di agosto/inizio settembre per ottenere una fioritura costante dalla fine di ottobre alla fine della primavera. La temperatura del microclima in serra deve essere mantenuto tra i 10°C ed i 14°C durante le ore di buio e a 24-26°C durante le ore diurne. L’ombreggiamento è necessario quando le condizioni ambientali non rispettano luce e temperatura indicate: per allungare gli steli e mantenere più bassa la temperatura in serra è bene disporre la rete ombreggiante al 60-70%.

Cultivars per la coltivazione in serra.

“Mona Lisa“ è la migliore serie di varietà per la produzione in serra. Ha dimensione dei fiori ampia di colore bianco, porpora, rosa e rosso con un’altezza dello stelo in media, di 30-50 cm.

“De Caen” ha un fiore a corolla singola, con colorazioni rosa, rosso, porpora e bianco. Generalmente ha uno stelo più basso di Mona Lisa.

Malattie.

Pythium: sbalzi termici repentini favoriscono l’insorgere di questo fungo. Esso può bloccare la germinazione dei semi o può causare l’appassimento precoce delle plantule appena nate. Esso produce macchie brune che possono interessare l’intero cilindro corticale delle radici e conseguente marciume molle tale da favorire la tipica separazione del cilindro corticale dal cilindro centrale della radice attaccata.

Rhizoctonia solani: è favorita da repentini sbalzi termici, anche se predilige, per il suo sviluppo, alte temperature ed umidità elevata (>80% di RH). Si manifesta con strozzature sul colletto o con lesioni longitudinali sullo stelo. Il micelio bianco che si genera può essere identificato ad occhio nudo sulle parti della pianta attaccate o, addirittura, sulla superficie del terreno intorno alla pianta attaccata in prosecuzione di essa.

Botrytis: può attaccare le linee di coltivazione, ma il danno maggiore viene apportato sui petali dei fiori. Alta umidità con un velo di acqua sulla superficie delle piante ed elevata temperatura sono necessari per far sviluppare la botrytis. Qualunque sistema adottato per ridurre l’umidità in serra ostacola lo sviluppo della botrytis. La sintomatologia prevede la comparsa di macchie concentriche ben definite che poi si allargano e generano l’avvizzimento della parte attaccata (del fiore, della foglia o dello stelo). Le parti più colpite sono le più tenere o quelle indebolite (parti di pianta senescenti).

Alcune varietà di anemone sono suscettibili al mal bianco (Oidio) causato dall’Erysiphe spp. i sintomi possono essere identificabili con accartocciamenti e comparsa di muffa bianca polverulenta sulle foglie, sugli steli, sui bottoni fiorali: in quest’ultimo caso vi è l’aborto fiorale. Le condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo dell’oidio sono: giornate soleggiate, elevate temperature diurne e basse temperature notturne con umidità relativa bassa (<40%).

INSETTI DANNOSI

Afidi: possono diventare mortali per la coltivazione in quanto vanno in competizione con la pianta per i nutrienti quando essi sottraggono linfa floematica alla pianta. E’ importante studiare la velocità di riproduzione della popolazione il punto preferito dell’attacco per studiare la strategia migliore per la difesa. Prodotti sistemici devono essere combinati con contattocidi per mantenerne l’efficacia nel tempo.

Mosche bianche: ascrivibili a due specie diverse ma con lo stesso nome comune (Bemisia tabaci and Trialeurodes vaporariorum , depositano entrambe le uova sulla pagina inferiore delle foglie. I cicli di riproduzione si concludono in breve tempo e le generazioni possono accavallarsi facilmente. E’ quindi necessario rilevare l’attacco alla soglia di rilevabilità attraverso l’adozione di trappole cromotropiche gialle e con l’ispezione frequente delle foglie (le presenze di uova più vecchie sono su foglie più vecchie); dopo la distribuzione di insetticidi (anche dopo 10 giorni) è necessaria una ispezione delle foglie per vedere il grado di mobilità dei vari stadi di sviluppo dlle popolazioni e, quindi, dell’efficacia del potere abbattente dell’insetticida utilizzato.